Mangiare senza Spostarsi ai Tempi del Coronavirus

Mangiare si sa è una necessità primaria senza la quale non si può stare senza causare gravi danni al nostro organismo.
A causa del coronavirus molte attività sono state chiuse ad esclusione di quelle che forniscono prodotti e servizi di comprovata necessità, una scelta obbligata quella di tenere aperti le attività che permettono alle persone di mangiare e curarsi.
Per quanto riguarda il mangiare, grazie non solo ai supermercati ma anche ad una capillare rete di negozi e attività alimentari tipica della realtà italiana che ha una capacità produttiva e distributiva molto presente sul territorio.
La forza e la dimensione del comparto agroalimentare italiano ha permesso di rendere piuttosto ordinato e pacifico la vendita di generi alimentari di ogni genere.
Le restrizioni imposte dal coronavirus hanno anche modificato abitudini ed esigenze per quanto riguarda l’acquisto dei generi alimentari.
Tra i settori che hanno subito cambiamenti purtroppo negativi sono sicuramente tutte quelle attività di ristorazione come i ristoranti ed i bar che servono cibo sul posto.
Al contrario a trarre un beneficio dalle restrizioni sono state le attività che forniscono cibo a domicilio, anche alcune attività di catering Firenze, Roma , Milano e di altre città si sono velocemente adattate alla nuova situazione fornendo non più cibo e bevande per eventi che sono stati annullati per l’impossibilità di potersi radunare.
A fornire cibo a domicilio ci sono non solo i servizi di catering che si sono adattati al nuovo scenario ma anche attività che forniscono cibo a domicilio da sempre comprese alcune piattaforme digitali internazionali che offrono spazio alle attività di ristorazione che lo desiderano di farsi carico di consegnare gli orsini ricevuti.
La possibilità di avere cibo di ogni genere a domicilio in una ampia fascia di orari è un servizio già molto diffuso in molti paesi come quelli anglosassoni che per le esigenze imposte dalle restrizioni sul coronavirus potrebbe definitivamente affermarsi anche nel nostro paese e rimanere un nuovo modo di mangiare a casa anche dopo la fine dell’emergenza del coronavirus.